I lavori di ristrutturazione negli hotel, ambienti estremamente delicati, devono arrecare il minimo disturbo agli ospiti intralciando il meno possibile le attività quotidiane. L’hotel è un microcosmo in cui le persone vogliono sentirsi a proprio agio, trovare tranquillità ed ospitalità, farsi coccolare oppure organizzare convegni e seminari. Gli imbianchini devono prepararsi a lavorare in quella che per molti è una “casa temporanea” ed osservarne le relative regole. È necessario quindi un lavoro rapido, ma molto accurato e il più possibile discreto e silenzioso. All’occorrenza devono essere posizionati appositi tappetini antisporco e previsti percorsi alternativi per gli ospiti. In un ambiente in cui il committente e la maggior parte degli ospiti sono vestiti bene, è ovvio che anche gli imbianchini devono presentarsi con un abbigliamento pulito e comune, che li renda identificabili. Spesso accade anche che in loco operino contemporaneamente vari artigiani oppure che si susseguano direttamente. È quindi di fondamentale importanza l’esatto coordinamento temporale con gli altri professionisti, come elettricisti, falegnami, installatori di idrotermosanitari, muratori e piastrellisti. Oltre al coordinamento temporale è importante raggiungere accordi concreti in termini di qualità. “Nei lavori di muratura a secco ad esempio”, afferma Paul Gerrits della Pellikaan, impresa generale specializzata fra l’altro nel settore alberghiero, esistono classificazioni che vanno dalla categoria Q 2 alla Q 4. Per il muratore, Q 2 significa che possono essere presenti piccoli difetti visibili ad occhio nudo. Per la successiva tinteggiatura però questo comporta più lavoro. Ecco perché gli imbianchini, prima di iniziare i lavori, dovrebbero negoziare almeno il livello Q 3.“ Le imprese di tinteggiatura inoltre dovrebbero essere flessibili in termini di tempo e personale: di tempo, perché possono essere necessari secondi turni e turni notturni, di personale, perché gli ambienti grandi richiedono maggiore manodopera. L’importanza di questi due fattori è palese nel caso in cui gli interventi vengano procrastinati a causa di manifestazioni o fiere.
Errori di valutazione di una certa gravità possono incidere rapidamente sulla tempistica totale. Per evitarli, occorre verificare preventivamente le superfici delle stanze. Gli imbianchini devono conoscere i vari tipi di supporto e i sistemi di rivestimento. Talvolta infatti la tempistica è così stretta che è possibile applicare una sola mano. In questo caso l’impresa di tinteggiatura non dovrebbe esitare a consultare un esperto che in ogni fase dia pareri tecnici inerenti i prodotti e la loro applicazione e che partecipi agli incontri per dare un contributo in modo semplice e veloce. Le marche come Sikkens dispongono di un proprio team dedicato, distribuito su tutto il territorio e in grado quindi di fornire tempestivamente supporto in loco. Paul Gerrits suggerisce agli imbianchini di proporre al committente la tinteggiatura di una stanza che funga da modello: “Questa sarà la stanza che il committente prenderà come riferimento divenendo parametro di qualità per tutte le altre stanze dell’hotel.”
Le imprese di tinteggiatura possono illustrare la loro competenza nel vero senso della parola tramite concetti di consulenza come “Hotels & Leisure”, una brochure studiata dall’atelier del colore e da tecnici appositamente per questo tipo di progetti. Gli imbianchini possono così mostrare a potenziali clienti esempi di decorazioni e fornire consulenza cromatica soddisfacendo persino i desideri più stravaganti grazie ad un’ampia gamma di tinte, oltre ad offrire consulenza tecnica competente sui prodotti. Spesso l’immaginazione dei clienti non è sufficiente per rendersi conto sulla base di piccole immagini del reale effetto dei colori, immediatamente evidente invece con i formidabili campioni in formato DIN A5, che l’imbianchino può mettere a disposizione del committente.
La fine di un progetto, l’inizio di un’intesa: conclusi i lavori, l’impresa di tinteggiatura deve non solo aver soddisfatto tutti i desideri del committente, ma anche già pensato al futuro. Ciò implica l’utilizzo di prodotti e sistemi di rivestimento inalterabili nel tempo per quanto concerne tinta e materiale. A comprova della propria affidabilità e sostenibilità, le imprese rilasciano al committente una documentazione progettuale in cui vengono riportati tutti gli interventi eseguiti, con tinte e prodotti utilizzati, specificandone le caratteristiche. Anche in questo il partner industriale può essere di supporto. Importantissimo: il biglietto da visita! All’insegna del motto “Una telefonata e arriviamo”. È così che si infonde sicurezza al cliente.
C'è tempo a sufficienza per un progetto del genere? Alcuni grandi progetti durano un anno o più. L’impresa di tinteggiatura deve dunque innanzitutto chiedersi se dispone di forza lavoro sufficiente e soprattutto competente. I proprietari degli hotel vogliono il minor numero di collaboratori di aziende esterne nei loro alberghi, che però devono ultimare i lavori il più velocemente possibile. La ristrutturazione di grandi complessi alberghieri invece richiede spesso molti collaboratori. Diversamente dagli uffici ad esempio, dove molte superfici sono dello stesso tipo di supporto e i locali ricevono la stessa tinta, negli hotel può accadere che le stanze debbano differenziarsi le une dalle altre. Che si tratti di ristrutturazione, manutenzione, modernizzazione o nuova costruzione, nel settore alberghiero possono essere richieste le caratteristiche e le tecniche più inusuali: se per esempio gli abbaini del sottotetto non sono accessibili dall’interno, gli imbianchini devono calarsi con funi come veri scalatori di facciate. Non è certo un lavoro per chi soffre di vertigini!
Per quanto numerose siano le esigenze e le sfide che un’impresa di tinteggiatura si trova ad affrontare nel settore alberghiero, un solo elemento dovrebbe davvero contare: l’entusiasmo di lavorare in luoghi davvero interessanti e non convenzionali.